3.12.05

La lingua lunga, il pene e Lope

All'inizio ho pensato che ci fosse un tema sessual culturale di fondo, per cui mi sono attrezzata a mia volta con un'idea cultural-sessuale, una di quelle genialate degli scrittori postmoderni che mischiano bene innovazione linguistica e caciara, per una letteratura di qualità da vendere a etti. una cosa tipo la mortazza d'autore o la monnalisa fatta di pasta. poi ho riletto lentamente:la-lin-gua-lun-ga-di-pe-ne-lo-pe. non c'entra niente con lope de vega o il siglo de oro, e nemmeno il suo pene (il pene di lope, intendo, non del siglo) che forse non era lungo come la sua lingua ma tant'è, non è per quello che è passato alla storia. c'entra di sicuro la classicità e la caciara. penelope al telaio inventa storie, fa chiacchiere con le comari, mentre attende a finire la sua opera, il ritorno dell'uomo e l'uscita di questa vita, fatta di proci e contumelie. quindi non è un frutto del postmoderno che è in ognuno di noi, ma del classico. alla catullo, insomma. che invoca le sue puttane con versi dorati e inneggia al vino come all'amore, senza tema di aldilà punitivi. la mia idea postmoderna è rimasta uguale, solo più verso li cazzeggio classico. il posto è lalingualungadipenelope e la mia idea "tutti pazzi per mary", del corpo e di altre emergenze.